martedì 16 aprile 2013

Violenza sulle donne in Galles, esiste una speranza

http://it.euronews.com/2013/04/15/donne-la-violenza-va-fermata/#.UW0CmCyjvPY.mailto


Esiste un posto, in Galles, in cui la difesa delle vittime di violenze domestiche viene presa molto sul serio. In cui non si litiga sterilmente fra associazioni anti violenza (come nel caso siracusano, in cui ci sono due associazioni che, invece di pensare alla tutela delle donne e dei minori che accolgono, passano il tempo a diffidarsi reciprocamente!!), ma si lavora.

Si fanno progetti concreti, si offrono soluzioni realizzabili.
Non si aderisce sterilmente a Convenzioni internazionali per poi non fare nulla.
Non si modificano gli Statuti comunali (per far scrivere "assessora" invece di "assessore"), per poi non ideare alcun progetto anti violenza.

Non ci sono interventi nelle scuole.
Non c'è formazione degli operatori. E non dico per dire. Vi faccio un esempio concreto: è dell'altro giorno, la frase pronunciata dal funzionario della Questura, cercato per oltre due settimane, perchè è l'unico dell'ufficio che si occupa di stalking:
Funzionario: "Dove abita lo stalker? Perché nella denuncia non lo avete indicato, nemmeno mi avete dato il numero di telefono!"
Vittima: "Non lo so dove abita!! Mentre mi minacciava non gli ho chiesto l'indirizzo!"
Funzionario: "Ed io come faccio a comunicargli l'invito in Questura per essere diffidato?!"

Ora. Se la situazione non fosse drammatica, sarebbe decisamente comica. Ma il punto è l'incredibile incompetenza, superficialità ed indifferenza rispetto al problema.

Perché in Galles esistono case rifugio con addirittura appartamenti privati per le famiglie (pochi, ma almeno esistono!!) e noi a stento abbiamo le case rifugio?!

Come si può risolvere il problema se si continua a riempirsi la bocca all'indomani del dramma o in campagna elettorale e poi in concreto non si fa niente?!

Ci aspettiamo maggiore maturità da parte di tutti, ma da parte delle Istituzioni in particolare.

Ancora sulla Strage di Capaci...

"Palermo, 16 apr.- (Adnkronos) - A ventuno anni di distanza dalla strage di Capaci, che costo' la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta, la Dia di Caltanissetta, nell'ambito della nuova inchiesta sull'eccidio, ha eseguito all'alba di oggi otto arresti, tra boss e gregari della cosca di Brancaccio, mentre sono ancora in corso numerose perquisizioni in diverse citta' italiane. L'operazione antimafia scaturisce dalle recenti dichiarazioni del collaboratore Gaspare Spatuzza, confermate in parte anche da Fabio Tranchina. In azione decine di agenti della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, sotto il coordinamento del procuratore nisseno Sergio Lari.

Tra i destinatari dell'ordinanza anche il reggente di Resuttana, Salvo Madonia, gia' detenuto al 41 bis. Era gia' in carcere anche Cosimo D'Amato, il pescatore di Santa Flavia (Palermo), arrestato lo scorso inverno su ordine dei pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del '93. Gli altri destinatari dell'ordinanza sono:Cristofaro Cannella, Giuseppe Barranca, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere."


Ma possibile che in Italia non si riesca a sapere la verità (almeno processuale) nemmeno a distanza di quasi un quarto di secolo?! Quanto dovremo aspettare ancora?!

I genitori si separano ed il padre finisce in carcere


Papà finisce in carcere senza motivo "Non mi fanno più vedere mio figlio" http://goo.gl/mNIxZ

Aberrazioni!!! Ma perché la nostra societá non è in grado di gestire la separazione affettiva di due persone, senza coinvolgere i bambini. Perché non cominciamo davvero a considerare i nostri figli come degli esseri emotivamente senzienti, che subiscono danni psicologici enormi per i nostri capricci?! Forse dovremmo imparare a lasciare e ad essere lasciati: accettare il fatto di non essere adatti per la persona che abbiamo di fronte, il che non significa essere inadeguati in assoluto. Non c'è bisogno di rivalutare integralmente noi stessi solo perché non ci troviamo bene con una persona!!

Il bisogno di amare e di essere riamati è un bisogno fondamentale, ma non può e non deve annichilire i diritti del bambino ad avere un PADRE ed una MADRE.

Compito delle istituzioni - necessariamente terze ed imparziali - è quello di valutare con distacco la situazione, scevre il più possibile da preconcetti, con attenzione primaria rivolta all'interesse ed al bene del minore.

Io non so se nel caso di specie sia stato giusto allontanare il padre ed impedirgli dunque di vedere il proprio bambino, mi chiedo però se, in concreto, non ci fossero dei modi alternativi e "protetti" per garantire il rapporto genitoriale.
Da ultimo - da penalista - non posso non chiedermi come mai fino al 2011 è andato tutto bene e poi improvvisamente è esplosa questa violenza, fra l'altro in concomitanza con l'inizio di una nuova relazione per il padre.

Tanto tempo fa, il mio maestro, un pubblico ministero, mi disse che la prima cosa da fare quando si ascolta una denuncia, è dubitare del denunciante, chiedersi perché sta denunciando, perché in quel momento e perchè non l'ha fatto prima.

Spero che le Autorità abbiano agito secondo questi criteri.